La sigaretta elettronica è un dispositivo pensato per l'inalazione tramite vapore di liquido aromatizzato, che può contenere o meno nicotina. Il vantaggio rispetto alla sigaretta tradizionale sta nel fatto che non avviene alcun tipo di combustione, riducendo quindi i rischi connessi all'assunzione di sottoprodotti cancerogeni del tabacco. L'atto di utilizzare questo apparecchio è stato battezzato "svapare": la e-cig è molto simile alla normale sigaretta in quanto mima la gestualità e le sensazioni. Data questa similitudine nell'esperienza, molta gente prova ad usare la sigaretta elettronica per smettere di fumare. Questa guida è stata pensata per chi si sta affacciando per la prima volta a questo affascinante mondo e vuole saperne di più riguardo a terminologia, componentistica e curiosità sulla sigaretta elettronica, uno dei dispositivi più discussi ed interessanti degli ultimi anni.

Che cos'è la sigaretta elettronica?

La sigaretta elettronica è un dispositivo che produce del vapore e che regala a chi la sta fumando una sensazione molto simile a quella di una sigaretta tradizionale. La grande differenza sta nel fatto che usando la sigaretta elettronica non vi è nessun processo di combustione e quindi non vengono prodotte quelle comuni sostanze cancerogene dannose per il fumatore e per chi gli sta accanto - un recente studio ha stabilito che la reazione derivante dalla combustione genera oltre 4.800 diverse sostanze di cui almeno 69 cancerogene. In più con la sigaretta elettronica il fumatore ha la possibilità di scegliere tra moltissimi aromi e perfino di scegliere la quantità di nicotina, diminuendola gradualmente o magari eliminandola del tutto. Un ulteriore vantaggio che offre questo incredibile dispositivo è quello di poter fumare in qualsiasi luogo ( al bar, al ristorante, in ufficio etc etc ) in quanto il fumo passivo viene completamente sostituito da una nuvola innocua di vapore inodore.

Com'è fatta la sigaretta elettronica: tutti i componenti

La sigaretta elettronica si compone: di un serbatoio che contiene il liquido, di un atomizzatore che trasforma il liquido in vapore e di una batteria che serve a far funzionare il meccanismo.  Ogni modello presenta delle varianti in questi componenti.

Batteria

La batteria fornisce al dispositivo l'energia elettrica di cui ha bisogno per funzionare. Quasi tutti i dispositivi sul mercato utilizzano batterie agli ioni di litio o ai polimeri di litio: queste tipologie di batterie permettono di racchiudere moltissima energia in uno spazio ridotto. I modelli più piccoli, come quelli simili alle sigarette classiche o i modelli a penna, hanno delle batterie interne. Questo implica che dopo circa 300 cicli di ricarica la batteria sarà completamente esausta e l'intero dispositivo dovrà essere sostituito. Esistono poi e-cig più grandi, i cosiddetti "mod", sia con batterie interne che removibili. Vengono chiamati Big Battery e permettono di produrre vapore più denso, grazie alla maggiore potenza fornita. Questi modelli sono più grandi e capita spesso che le batterie continuino a durare anche se il dispositivo è arrivato a fine vita. Ancora più spesso capita che dopo qualche tempo le batterie non mantengano più la carica in modo efficiente oppure può capitare che l'usura dell'hardware e dei suoi componenti (plastiche, bottoni ecc.), non permetta di utilizzare la sigaretta correttamente. Tuttavia, la maggior parte dei mod per sigaretta elettronica usano principalmente batterie ricaricabili al litio, in particolare modelli 18650. La quantità di vantaggi che ha questo tipo di configurazione è ben evidente: se la batteria muore o si scarica, si può sostituire al volo e continuare ad utilizzare il mod. Un altro vantaggio è dato dal fatto che è possibile acquistare dei caricabatterie da parete (o anche USB per auto o per PC) per avere più batterie sempre cariche. Le moderne batteria da svapo utilizzano anche l'attacco Mini-USB, permettendo di essere ricaricate con i caricabatterie per smartphone.

Serbatoio

Il serbatoio è il componente che contiene il liquido e può essere di differenti dimensioni ed in diversi materiali. I serbatoi sono molto complessi: sono progettati in modo che l'aria possa entrare ma il liquido non possa uscire.

Resistenza

La resistenza di una sigaretta elettronica è il componente che permette al liquido di essere vaporizzato; è composta da un filo resistivo e dal cotone. Ogni resistenza ha un valore di ohm differente, vale a dire l’unità di misura della resistenza, più questo valore è basso, maggiore sarà la quantità di vapore prodotta ma con maggiore consumo della batteria, in quanto saranno necessarie potenze più elevate, più il valore è basso, minore sarà la quantità di vapore prodotto, ma in questo caso ci sarà un consumo inferiore della batteria, in quanto per il corretto funzionamento della coil basteranno potenze più basse. I più importanti fili resistivi utilizzati per le resistenze sono Kanthal A1 , SS316 , Nichrome e Ni200. Alcuni tipi di resistenze come il Ni200 o l’SS316 sono da utilizzare con determinati tipi di box , in quanto possono essere utilizzate esclusivamente con il controllo di temperatura (l’SS316 funziona sia in TC che VW), una funzione particolare dove è possibile impostare vari parametri , tra cui i gradi celsius oltre i quali la resistenza non andrà. Attivando la batteria , il filo resistivo si scalderà , permettendo cosi al liquido assorbito dalla wick o dal cotone di evaporare.

Atomizzatore

L’atomizzatore è il componente principale della sigaretta elettronica. All’interno dell’atomizzatore è presente la resistenza , composta da un filo resistivo con al suo interno del cotone che servirà ad assorbire il liquido . Premendo il tasto di erogazione della batteria, il filo resistivo si scalderà, permettendo così al liquido assorbito dal cotone di evaporare. Esistono diversi tipi di atomizzatori :
  • Atomizzatori con tank non rigenerabili
  • Atomizzatori con tank rigenerabili
  • Atomizzatori da dripping rigenerabili
  • Atomizzatori rigenerabili bottom feeder
Gli atomizzatori con tank non rigenerabili sono caratterizzati dalla presenza di un serbatoio in vetro o in policarbonato e da un resistenza prefatta . Tale resistenza viene prodotta dal produttore di ogni atomizzatore ed è necessario cambiarla periodicamente a seconda di quanto viene utilizzato l’atomizzatore ; in linea di massima viene sostituita quando non si avverte più il sapore del liquido, quando la quantità di vapore generato non è più soddisfacente o quando restituisce sapore di bruciato. Gli atomizzatori con tank rigenerabili sono composti da un serbatoio in vetro o in policarbonato e da una base rigenerabile . La particolarità di questi tipi di atomizzatori è che non è necessario acquistare delle resistenze prefatte, bensì sarà necessario creare la resistenza utilizzando del filo resistivo e del cotone , quindi per utilizzare questi tipi di atomizzatori è necessario avere una certa esperienza nelle rigenerazioni. Gli atomizzatori da dripping rigenerabili sono caratterizzati dall’assenza di un serbatoio. Gli atomizzatori da dripping vengono scelti per la loro eccellente resa aromatica. I componenti di quest’atomizzatore sono la base, che dovrà essere rigenerata manualmente, ed un top cap. Sarà quindi necessario rigenerare l’atomizzatore con il filo resistivo ed il cotone. Per essere utilizzato bisognerà versare il liquido all’interno del top cap, senza doverlo svitare, direttamente sul cotone e versarlo nuovamente ogni 4/5 tiri. Gli atomizzatori rigenerabili bottom fedeer sono un particolare tipo di atomizzatori da utilizzare sulle box bottom fedeer. Anche questa categoria di atomizzatori è da rigenerare manualmente con del filo resistivo e del cotone, tuttavia la modalità di inserimento del liquido è differente; questi atomizzatori alla loro base hanno un pin forato, il liquido arriva al cotone premendo il flacone presente all’interno della box bottom feeder. Se vuoi sapere le specifiche di ogni tipo di sigaretta elettronica, leggi l'articolo sulle tipologie di sigarette elettroniche.

Come scegliere la tua prima e-cig

Se desideri iniziare ad utilizzare la sigaretta elettronica, in modo da diminuire inizialmente la quantità di sigarette tradizionali per poi abbandonarle completamente, il nostro consiglio è quello di acquistare un kit o una pod mod per il tiro di guancia.  In tal modo ti avvicinerai molto alla sensazione di tiro della sigaretta tradizionale. Negli ultimi anni, sono nate anche le sigarette elettroniche e-cig feelings, speciali sigarette svapo dotate di filtro in cotone che replicano il tipo di tiro delle classiche bionde. Puoi scoprire di più sulla nostra guida con classifica delle sigarette elettroniche con filtro. Se sei indeciso su quale e-cig acquistare, ti consigliamo di leggere la nostra guida con classifica delle migliori sigarette elettroniche. Infine, se sei indeciso e vuoi provare lo svapo ti consigliamo di iniziare con una sigaretta elettronica usa e getta, dispositivo con liquido svapo pre-riempito e batteria fissa, disponibili con diversi livelli di nicotina.

Sigaretta elettronica: fa male alla salute? È dannosa?

La questione infiamma da tempo i dibattiti su tutti i media. Innanzitutto c'è da dire senza ombra di dubbio che le sigarette elettroniche sono meno dannose rispetto alla sigaretta tradizionale, a partire dal fatto che non c'è combustione del tabacco. Aspirare tabacco bruciato, così come masticarlo, è una delle cause primarie di morte a causa dei problemi cardiovascolari e polmonari correlate al tabagismo. Sotto questo punto di vista è possibile affermare che le sigarette elettroniche sono più salutari di quelle tradizionali, e possono essere un valido aiuto per smettere di fumare. Tuttavia il problema sul quale molti detrattori si concentrano riguarda l'uso delle e-cig tra gli adolescenti: alcuni studi hanno esposto il problema che molti ragazzi provando la sigaretta elettronica, poi siano passati a quella tradizionale. Questi studi, però, non riescono a spiegare concretamente il perché di questo passaggio, poiché il tabacco e i suoi derivati sono facilmente accessibili ovunque. La dipendenza da nicotina rende molto difficile smettere di fumare e anche i numeri sui morti annuali per patologie derivanti dal fumo e dal tabacco (oltre 40 milioni al mondo), non riescono a far smettere il vizio. In tali circostanze, non si può fare altro che trovare il sistema giusto per correre ai ripari. Se un individuo fuma ininterrottamente da oltre trent'anni e non smette, l'unica cosa da fare è evitare che la situazione peggiori ulteriormente. Molti considerano la sigaretta elettronica come un rimedio di qualità, ma potrebbe non bastare. Al tempo stesso, anche il tabacco riscaldato potrebbe dare una mano ai fumatori. E sebbene ci siano ancora controversie, poiché questi strumenti sono prodotti dalle stesse industrie del tabacco, alcuni li ritengono meno pericoloso di quanto si possa pensare. Crescono, anzi, le ricerche volte a misurare il minore danno sul corpo umano delle tecniche di fumo non tradizionale, note come “svapo”.

Alcuni studi correlati sugli effetti della sigaretta elettronica

Nel 2017 è stato rilasciato il primo studio a lungo termine sul vaping, comparando l'eposizione alle sostanze tossiche tra gli ex-fumatori passati alla e-cig in una finestra di 16 mesi con coloro che continuavano a fumare. I risultati hanno mostrato una effettiva riduzione nelle sostanze cancerogene e tossiche tra i due gruppi, ma solo nei vapers avevano completamente smesso di fumare. Un ulteriore studio ha messo a confronto gli agenti tossici nel vapore e nel fumo che possono causare cancro. La maggior parte dei dati disponibili mostra che il rischio di cancro derivante dallo svapare è circa l'1% comparato al fumo tradizionale. Per concludere, nel 2017 è stato rilasciato anche uno studio su oltre 60mila adolescenti e del loro rapporto col vaping, il più grande di questo genere finora. I risultati mostrano che molti provano questi prodotti, ma l'uso tra gli adolescenti che non hanno mai fumato è meno dell'1%.

Studi sul tabacco riscaldato

Secondo alcuni oncologi riunitisi di recente a Parigi alla prima Conferenza Internazionale sulla Riduzione del Danno nelle Malattie Non Trasmissibili, un accorgimento come il tabacco riscaldato potrebbe effettivamente risultare efficace per il contrasto dei danni da sigaretta. L'oncologo David Khayat, attualmente professore a Parigi e Houston, si è detto favorevole ad un sistema di questo tipo, in quanto opzione meno pericolosa rispetto alle classiche sigarette. Tuttavia, ha ricordato quanto il vero obiettivo sia quello di vedere tanta gente smettere in maniera definitiva di fumare. Gli fa eco il dottor Umberto Tirelli, operante presso l'Istituto Nazionale dei Tumori di Aviano. Il medico italiano ha parlato di un dibattito già in corso sull'obiettivo di ridurre al minimo determinati danni, con numerosi medici che applicano un principio di questo genere nonostante non sia gradito a molti altri.

Domande frequenti sulla sigaretta elettronica

Di seguito risponderemo alle domande che più ci vengono poste dai nostri clienti:

Chi ha inventato le sigarette elettroniche?

Come riportato da un articolo di Scienzenotizie, è difficile identificare con precisione l’ideatore della sigaretta elettronica, ma in ogni caso non è un’invenzione moderna e recente. Il funzionamento che sta alla base di una sigaretta elettronica, vale a dire la tecnica del fumo attraverso l’evaporazione, risale agli inizi del 1500, quando un medico indiano , realizzò le prime pipe ad acqua per conto dell’imperatore Mughal, Irfan Shiekh. Lo scopo di queste pipe ad acqua era l’inalazione di varie sostante medicali mediante un processo di combustione; Tuttavia da questa scoperta non si ebbe alcun tipo di risultato e per attendere nuovi sviluppi su questo tema si dovette attendere fino agli inizi del 1960, quando un cittadino americano Herbert A Gilbert, scopri che il processo di combustione dei liquidi potesse essere sostituito da una batteria, in grado si riscaldare un liquido fino a farlo evaporare; d’altronde neanche in questo caso il progetto continuò e la svolta della sigarette elettronica si ebbe nel 2002. Hon Lik, un dottore cinese, mentre era nella vasca da bagno e stava applicando sulla sua pelle un cerotto per smettere di fumare, capì di non voler rinunciare alla sensazione che si prova durante l’aspirazione della sigaretta, da qui pensò e progettò una sigaretta che funzionasse a vapore alimentata per mezzo di impulsi elettrici. Da qui iniziò l’ascesa delle sigarette elettroniche. Nel corso degli anni le sigarette elettroniche subirono molti cambiamenti, la qualità degli atomizzatori migliorò notevolmente, furono progettati atomizzatori di differenti tipi, come i bottom feeder, i dripper, gli RDTA, partendo inizialmente da un cartomizzatore, la cui resa aromatica era praticamente nulla. Anche le batterie hanno avuto un’ottima evoluzione in quanto si è partiti con batterie di tipo ego, a voltaggio fisso, fino ad arrivare a box con batterie rimovibili, con circuiti eccellenti come il DNA o anche con il touch screen per i più tecnologici. Ad oggi la maggior parte delle batterie, chiamate Box, sono dotate di innumerevoli funzioni, mediante le quali è possibile personalizzare a propria scelta tutte le impostazioni, migliorando in tal modo il proprio svapo.

Quando sostituire la resistenza?

La resistenza o head coil è l’unico componente della sigaretta elettronica che deve essere sostituito periodicamente; non vi è un lasso di tempo prestabilito entro il quale bisogna sostituirla, in quanto l’usura varia in base a svariati fattori, come il tipo di liquido utilizzato o per quanto tempo viene utilizzata; di norma quando si inizia a non sentire più il sapore del liquido utilizzato la resistenza è da sostituire. Un altro fattore potrebbe essere la percezione di bruciato o la minore produzione di vapore. Ogni volta che si sostituisce la resistenza è necessario inizializzarla correttamente, bisognerà quindi bagnare completamente il cotone presente nella head coil con il proprio liquido ed avvitarla all’atomizzatore.

Come pulire la sigaretta elettronica?

Per una migliore igiene è consigliata una periodica pulizia della sigaretta elettronica; per quando riguarda la batteria, sarà sufficiente pulirla con un panno umido nella parte della scocca e con un fazzoletto all’interno del connettore 510 (dove si avvita l’atomizzatore), in quanto a volte potrebbe depositarsi del liquido. Per quanto riguarda l’atomizzatore invece, sarà necessario innanzitutto rimuovere la resistenza, successivamente potremmo pulire l’atomizzatore con dell’acqua calda o con una lavatrice ad ultrasuoni. Dopo aver rimosso tutte le impurità dobbiamo aspettare che l’atomizzatore sia completamente asciutto proma di montare nuovamente la coil e versare il liquido.

Dove fumare la sigaretta elettronica?

Fino a poco tempo fa gli svapatori erano soggetti alle stesse norme previste per i consumatori di tabacchi relative alla tutela della saluta dei non fumatori. Ad oggi tale accostamento è venuto meno, per cui non vi è nessun divieto di svapo nei locali pubblici. Tuttavia gli esercenti o i gestori di ristornati e locali hanno la possibilità di decidere se sia possibile o meno svapare nel locale in questione . Attualmente l’uso delle sigarette elettroniche rimane vietato per legge:
  1. All’interno dei locali chiusi
  2. Nelle istituzioni scolastiche statali e paritarie
  3. Nelle scuole di comunità di recupero, istituti di correzione minorili
  4. Nei centri per l’impiego e la formazione professionale

Se vuoi saperne di più leggi l'articolo su dove si può svapare.

La sigaretta elettronica fa venire l’acqua ai polmoni?

E’ necessario innanzitutto far chiarezza sul vapore che viene prodotto dalla sigaretta elettronica, in quanto non è vapore acqueo bensì vapore composto da particelle di glicole propilenico e glicerina vegetale. La maggior parte dei liquidi per sigaretta elettronica sono privi di acqua, in alcuni tuttavia è presente ma non supera mai il 10% rispetto agli altri componenti. Se si svapasse per l’intero giorno 20ml di liquido con il 10% di acqua, si andrebbero ad assimilare nel corpo 0,5ml di acqua; perdendo come esempio un soggetto di media altezza con un peso consono alla sua statura ed alla sua età, che contiene circa 50 litri di acqua nel corpo , vale a dire 50,000 ml, andrebbe ad assimilare 0,5ml in più rispetto ai 50,000 ml già presenti. I polmoni scambiano normalmente il vapore acqueo con l’aria presente negli alveoli in modo da mantenere umidificate le superfici alveolari. Nell’arco di una giornata un soggetto medio, senza fare particolare attività fisica, perde normalmente circa 400 ml di acqua tramite la respirazione. Inalare vapore acqueo significa introdurre nei polmoni acqua allo stato gassoso che in seguito viene in parte assorbita dagli alveoli e in parte rimessa tramite l’espirazione. La parte assorbita entra nel circolo ematico e se in eccesso sarà smaltita dai reni o dalla pelle. Per cui, nel caso in cui la sigaretta elettronica fosse un fattore di rischio per l’acqua ai polmoni, gli inalatori come ad esempio l’aerosol non sarebbero uno strumento per rimedi di salute. Per concludere si tratta semplicemente di una leggenda metropolitana.

La sigaretta elettronica fa male ai polmoni?

I liquidi per sigaretta elettronica, come abbiamo visto, sono costituiti principalmente da glicole propilenico (additivo alimentare E 1520), glicerina (additivo alimentare E 422) e acqua. Molti liquidi con aromi dolci, però, contengono diacetile, un componente da tempo riconosciuto responsabile della bronchiolite obliterante. Il diacetile viene utilizzato per dare il sapore di burro ai popcorn. "Popcorn lung" è un termine nato per identificare la condizione fisica dei lavoratori a contatto con gli aromi sintetici nelle fabbriche dei popcorn negli USA, per i quali è stato creato nel 2007 il "Popcorn Workers Lung Disease Prevenction Act". Nonostante l'atto, negli Stati Uniti il diacetile è de facto legale, sia come additivo nei popcorn che negli e-liquid. L'Unione Europea non fa eccezione.